In un mondo in costante evoluzione, le aziende sono quotidianamente impegnate nella corsa all’innovazione, alla continua ricerca di strumenti per rimanere competitivi e divenire protagonisti del cambiamento. E alcune delle più dirompenti innovazioni tecnologiche, scientifiche e culturali dell’ultimo secolo condividono un percorso di sviluppo simile: emergono come idee periferiche, vengono inizialmente screditate, se non apertamente ostracizzate per la loro origine insolita, e infine si affermano grazie all’ingegno ostinato di outsiders, individui o organizzazioni che operano, almeno inizialmente, ai margini del sistema sociale di riferimento.  

Ma come intercettare, da un lato, l’innovazione che arriva dall’esterno, facendola propria e adattandola al proprio contesto aziendale? E come, dall’altro, individuare idee di qualità all’interno della propria organizzazione riconoscendone e valorizzandone il potenziale? In che modo quindi le reti sociali possono supportare (o inibire) la creatività di una organizzazione? 

L’obiettivo di questo incontro è quello di fornire gli strumenti giusti per ripensare la propria organizzazione in un’ottica di potenziamento della propria capacità innovativa. Per farlo i partecipanti potranno confrontarsi con Simone Ferriani, Professore di Imprenditorialità presso la Bayes Business School della City University of London e Visiting Fellow presso il Center on Organizational Innovation della Columbia University, per approfondire le migliori strategie per facilitare l’innovazione sia da parte di chi sa portare nuove idee dall’esterno sia di chi all’interno vuole facilitarne l’ascesa. 

In particolare, verranno affrontati i seguenti temi:

• perché l’innovazione viene spesso dalle periferie: la relazione fra incumbent e newcomer e fra centro e periferie
• capire le reti sociali e sfruttarne le connessioni per massimizzare innovazione e performance
• potenziare la capacità innovativa e contrastare la resistenza al cambiamento delle proprie organizzazioni: case studies.