L'incontro offrirà ai partecipanti l’occasione di riflettere sul modo in cui loro (e le loro aziende) stanno affrontando i recenti cambiamenti nel rapporto fra persone e organizzazioni, approfondendo i paradossi che questi stanno creando nel mercato del lavoro italiano.

A lavoratori sempre più esigenti in termini di benefit e work/life balance, ma, allo stesso tempo, sempre più rapidi nel “disinvestirsi” dal proprio ruolo e cercare altro, le aziende stanno rispondendo con investimenti in wellfare senza precedenti. Ma è la strada giusta? I dati attuali e le proiezioni future sembrano dire altro e che vadano cercate soluzioni diverse.

Anche i processi di recruiting, sempre più lunghi e onerosi, non danno i risultati sperati, con quasi il 50% dei processi di reclutamento che falliscono, questo nonostante un bacino consistente di talenti che, o emigrano o, semplicemente, scelgono di non lavorare. E, mentre i giovani vanno all’estero, troppe poche organizzazioni riescono a rispondere attraendo lavoratori qualificati dall’estero.

Non esiste una risposta facile a queste dinamiche ma, solo con più consapevolezza di certi fenomeni e della reale efficacia (o inefficacia) di alcune soluzioni, le aziende possono sperare di affrontarle con successo e restare competitive sul mercato del lavoro.

In particolare, nell’incontro, i partecipanti avranno modo di:

• riflettere sul reale valore degli investimenti in wellfare: solo di rado, investimenti, anche massicci, in benefit si traducono in un reale miglioramento dell’attaccamento e delle performance delle persone. È dunque utile confrontarsi su come uscire da una logica di “checklist” dei benefit per cercare, anche attraverso esempi di aziende reali, di creare strategie di vero engagement delle persone
• ripensare i propri processi di selezione, ormai lunghi mesi, prendendosi la responsabilità di accorciarli e scegliere, per avvicinarsi alla velocità con cui i talenti, soprattutto i più brillanti “scappano” dai processi stessi
• confrontarsi sulla dimensione internazionale del mercato del lavoro, ancora troppo spesso trascurata. Per assorbire l’emorragia di giovani che emigrano e anziani che vanno in pensione, una delle strade dovrà essere cercare sempre più personale qualificato all’estero. La nuova "Blue Card" europea è un aiuto che arriva dalle istituzioni ma le aziende devono cambiare, in primis, il proprio approccio al recruitment.